DOC riconosciuta con DPR 07/08/1971 – GU 219 del 31/08/1971. Modifica con DM 07/03/2014 e precedenti.
Zona di produzione: comprende tutto o parte dei territori dei comuni di Allerona, Alviano, Baschi, Castel Giorgio, Castel Viscardo, Fabro, Ficulle, Guardea, Montecchio, Montegabbione, Monteleone d’Orvieto, Orvieto e Porano, in provincia di Terni; Bagnoregio, Castiglione in Teverina, Civitella d’Agliano, Graffignano e Lubriano, in quella di Viterbo.
Orvieto è una Denominazione di Origine Controllata interregionale tra Umbria e Lazio.
Classico: è la sottozona originaria, la più antica e già delimitata con RD 23/10/1931 - GU 15/12/1931.
Resa: max. 11 t/ha.
Vitigni: grechetto e trebbiano toscano (procanico) min. 60%; ammessi altri max. 40%.
Titolo alcolometrico minimo: 11.5%.
Epoca migliore per il consumo: mediamente 1 anno, Superiore 2-3, Vendemmia tardiva 3-4.
Altre tipologie
Secco, Abboccato, Amabile e Dolce.
Superiore: Orvieto e Orvieto Classico, con resa max. 8 t/ha, titolo alcolometrico minimo di 12% e affinamento almeno di 4 mesi.
Vendemmia tardiva, solo Dolce: Orvieto e Orvieto Classico Superiore, con resa max. 7 t/ha (uve parzialmente secche), titolo alcolometrico minimo di 13%, di cui 10% svolto, e affinamento almeno di 11 mesi.
Muffa Nobile, con resa massima 5 t/ha e titolo alcolometrico minimo di 10.5%.
La tradizione vitivinicola di questa zona è antica come poche altre e le incredibili cantine sotterranee, scavate nella roccia vulcanica, sono uno spettacolo davvero unico.
I vini di Orvieto rappresentano più dell’80% dell’intera produzione a denominazione di origine di tutta l’Umbria, e sono ottenuti da alcuni tra i più diffusi vitigni a bacca bianca dell’Italia Centrale.
Il trebbiano toscano – o procanico – è meno produttivo e ha caratteristiche un po’ diverse da quelle del trebbiano tradizionale, e offre al vino un maggiore contenuto in estratto, finezza e longevità.
Il verdello regala un’ottima freschezza e il canaiolo bianco – o drupeggio – è un vitigno migliorativo molto usato in queste zone.
L’Orvieto è un vino secco, ottimo per accompagnare un intero pasto a base di pesce, ma anche pomodori ripieni all’umbra, trota alle mandorle e formaggi freschi.
Alcuni produttori della zona classica elaborano delle superbe versioni da uve stramature attaccate dalla Botrytis cinerea, che regala doti uniche di concentrazione ed eleganza.
Il colore è un luminoso giallo dorato, il bouquet è intenso, raffinato e avvolgente, il sapore è dolce e vellutato, sapido e con una lunga scia finale. Questo vino si può abbinare con numerose variazioni a base di fegato grasso, formaggi di capra ed erborinati, oltre che con pasticcini arricchiti con frutta secca e candita. Oppure si può degustare come vino da conversazione.