DOCG riconosciuta con Decreto 30/09/2011 – GU 10/10/2011. Modifica con DM 30/11/2011 – GU 20/12/2011. DM 07/03/2014.
Zona di produzione: comprende i comuni di Apollosa, Bonea, Campoli del Monte Taburno, Castelpoto, Foglianise, Montesarchio, Paupisi, Ponte e Torrecuso, e parte di quelli di Benevento, Cautano, Tocco Caudio e Vitulano, in provincia di Benevento.
Per i vini Aglianico del Taburno è ammessa la menzione Vigna, seguita dal toponimo.
Resa: max. 9 t/ha.
Vitigno: aglianico min. 85%.
Titolo alcolometrico minimo: 12%.
Affinamento: minimo 4 mesi per il Rosato, 24 per il Rosso.
Epoca migliore per il consumo: Rosati mediamente 1-3 anni, Rossi 5-7.
Tipologie
Rosso e Rosato.
Riserva: Rosso, con titolo alcolometrico minimo di 13% e affinamento almeno di 36 mesi, di cui 12 in botti di legno e 6 in bottiglia.
L’aglianico è sempre stato un vitigno difficile, aspro e duro, che richiede lunghi periodi di maturazione per smussare le proprie spigolosità.
La vera sorpresa, in questa denominazione, si ha nella zona di Torrecuso, dove il terreno, con strati gessosi tipo craie della Champagne, permette all’uva di concentrare molte sostanze estrattive, oltre a un buon contenuto zuccherino.
L’Aglianico del Taburno Rosso Riserva è un vino strutturato, morbido e di qualità elevata, da abbinare con agnello arrosto, capretto al forno, cinghiale in porchetta e formaggi stagionati.