DOC riconosciuta con Decreto 17/07/2009 – GU 28/07/2009. Rettifica con Decreto 15/10/2010 – GU 10/11/2010. Modifica con DM 30/11/2011. DM 07/03/2014.
Zona di produzione: comprende le province di Belluno, Gorizia, Padova, Pordenone, Treviso, Trieste, Udine, Venezia e Vicenza.
È consentita l’indicazione in etichetta Provincia di Treviso o Treviso, se le uve sono raccolte e l’elaborazione e il confezionamento del vino hanno luogo nella stessa provincia.
È consentita l’indicazione in etichetta Provincia di Trieste o Trieste, se le uve sono raccolte e l’elaborazione e il confezionamento del vino hanno luogo nella stessa provincia.
Prosecco è una Denominazione di Origine Controllata interregionale tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia.
Resa: max. 18 t/ha.
Vitigni: glera; ammessi verdiso e/o bianchetta trevigiana e/o perera e/o glera lunga e/o chardonnay e/o pinot bianco e/o pinot grigio e/o pinot nero (vinificato in bianco) max. 15%.
Titolo alcolometrico minimo: 10.5% per Prosecco e Prosecco Frizzante, 11% per il Prosecco Spumante.
Epoca migliore per il consumo: mediamente 1 anno.
Altre tipologie
Prosecco, Prosecco Frizzante e Prosecco Spumante.
Spumante: Brut, Extra dry, Dry e Demi-sec.
È obbligatorio riportare in etichetta la dicitura rifermentazione in bottiglia, se il prodotto è stato ottenuto con il metodo Classico (può presentare velatura).
Oggi il Prosecco è un vino famoso e apprezzato in Italia e all’estero. Il riconoscimento della denominazione e della protezione internazionale del Prosecco, ha coronato un percorso avviato da produttori e istituzioni locali, con l’obiettivo di difendere questa realtà, legando il nome del vino a quello del territorio, riconoscendone la storia e la qualità.
Questo lavoro eccezionale è stato possibile grazie alla secolare tradizione produttiva delle colline di Conegliano Valdobbiadene e alla presenza di Prosecco, una località vicina a Trieste, dove si colloca l’origine del vitigno.
Il Prosecco si propone in numerose tipologie, ma la più famosa è l’Extra dry, delicatamente morbida, anche se di recente sta recuperando terreno il Brut, che premia il gusto più moderno e internazionale. Piacevoli al momento dell’aperitivo, questi vini possono accompagnare un intero pasto, purché a base di piatti piuttosto semplici e delicati.