Soave Superiore

DOCG riconosciuta con Decreto 29/10/2001 e successiva modifica con DM 11/07/2005, sostituito dal DM 18/11/2010 – GU 03/12/2010. Modifica con DM 30/11/2011 – GU 20/12/2011. DM 07/03/2014.

 

Zona di produzione: comprende il territorio collinare di parte dei comuni di Caldiero, Cazzano di Tramigna, Colognola ai Colli, Illasi, Lavagno, Mezzane di Sotto, Montecchia di Crosara, Monteforte d’Alpone, Roncà, San Giovanni Ilarione, San Martino Buon Albergo e Soave, in provincia di Verona.

Classico: la zona di origine più antica, già delimitata con Decreto 23/10/1931, comprende parte dei comuni di Monteforte d’Alpone e Soave.

Per i vini Soave Superiore è ammessa la menzione Vigna, seguita dal toponimo.

Resa: max. 10 t/ha.

Vitigni: garganega min. 70%; trebbiano di Soave (nostrano) e chardonnay max. 30%, di cui altri max. 5%.

Titolo alcolometrico minimo: 12%.

Affinamento: minimo 5 mesi.

Epoca migliore per il consumo: mediamente 2 anni; 3-4 per la Riserva.

Altra tipologia - Riserva, con titolo alcolometrico minimo di 12.5% e affinamento almeno di 12 mesi.

I vitigni utilizzati per la produzione del Soave Superiore sono soprattutto la garganega, che apporta discreta acidità e struttura, e il trebbiano di Soave, che regala finezza, delicata aromaticità e un leggero finale ammandorlato.

Il colore di questo vino è giallo paglierino intenso, il profumo è deciso e fruttato, con sentori che ricordano la mela, l’ananas e altri frutti tropicali, la mandorla amara e la limoncella, l’assaggio è dotato di buona morbidezza, freschezza e sapidità, con adeguata struttura. Questo vino si abbina in modo ideale con insalata di seppioline, risotto ai frutti di mare e pesce persico alle erbe aromatiche, ma si adatta molto bene a frittate, spaghetti con le vongole, sogliola con salsa aromatica e, in primavera, con piatti a base degli ottimi asparagi bianchi di Cavaion Veronese.

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