DOCG riconosciuta con Decreto 07/05/1998 e successiva modifica con DM 19/09/2001, sostituita dal DM 18/11/2010 – GU 03/12/2010. Modifica con DM 30/11/2011 – GU 20/12/2011. DM 07/03/2014.
Zona di produzione: comprende parte del territorio collinare dei comuni di Caldiero, Cazzano di Tramigna, Colognola ai Colli, Illasi, Lavagno, Mezzane di Sotto, Montecchia di Crosara, Monteforte d’Alpone, Roncà, San Giovanni Ilarione, San Martino Buon Albergo e Soave, in provincia di Verona.
Classico: la zona di origine più antica, già delimitata con Decreto 23/10/1931, comprende parte dei comuni di Monteforte d’Alpone e Soave.
Per i vini Recioto di Soave è ammessa la menzione Vigna, seguita dal toponimo.
Resa: max. 9 t/ha.
Vitigni: garganega min. 70%; trebbiano di Soave (nostrano) max. 30%, di cui altri max. 5%.
Titolo alcolometrico minimo: 12%.
Affinamento: minimo 10 mesi.
Epoca migliore per il consumo: mediamente 2-4 anni.
Altra tipologia - Spumante – escluso il Recioto di Soave Classico –, con titolo alcolometrico minimo di 11.5%.
Vino di antica tradizione, ha nello stesso nome il richiamo al dialetto locale: Recioto deriva infatti da ‘recia’, la parte più alta del grappolo, meglio esposta ai raggi solari e più ricca di zuccheri e componenti estrattive.
La garganega, l’uva più impiegata, non ha una componente aromatica di particolare spicco, ma offre nitidi sentori di mandorla, fiori di ciliegio e sambuco. Anche la freschezza non è molto accentuata, ma queste uve permettono di ottenere un buon equilibrio tra componenti estrattive, zuccheri e acidi.
Le uve sono selezionate durante la raccolta e poi messe sui graticci ad appassire per un periodo variabile tra i quattro e i sei mesi, durante i quali sono curate e pulite, preparando il miglior terreno per lo sviluppo della Botrytis cinerea, che ne arricchirà aromi e struttura. Successivamente, la fermentazione e la maturazione avvengono in botti di rovere.
Il colore di questo vino è giallo dorato luminoso, il bouquet è ricco di sentori di frutta matura, miele di acacia e fiori di sambuco, il sapore è dolce, soave ed elegante, ricco di una vellutata morbidezza che si adagia su uno sfondo di mandorla.
A tavola il Recioto di Soave si abbina in modo delizioso con il classico pandoro di Verona, la torta sabbiosa, la fregolotta – torta di bricioloni alle mandorle –, i baicoli veneziani e il mandorlato di Cologna Veneta. Le grandi doti di morbidezza e di persistenza aromatica lo rendono perfetto anche con formaggi come il monte veronese. E degustato da solo, dopo cena, è un vino che accarezza il palato e lo vizia con le sue note soavi e, al tempo stesso, ricche di personalità.