DOCG riconosciuta con Decreto 01/08/2001. Sostituito con DM 08/11/2011 – GU 25/11/2011. Modifica con DM 30/11/2011 – GU 20/12/2011. DM 07/03/2014.
Zona di produzione: comprende in tutto o in parte il territorio dei comuni di Affi, Bardolino, Bussolengo, Caprino Veronese, Castelnuovo del Garda, Cavaion Veronese, Costermano, Garda, Lazise, Pastrengo, Peschiera del Garda, Rivoli Veronese, Sommacampagna, Sona, Torri del Benaco e Valeggio sul Mincio, in provincia di Verona.
Bardolino Superiore Classico: comprende i comuni di Affi, Bardolino, Cavaion Veronese, Costermano, Garda e Lazise.
Per i vini Bardolino Superiore è ammessa la menzione Vigna, seguita dal toponimo.
Resa: max. 9 t/ha.
Vitigni: corvina veronese (cruina o corvina) 35-80%, di cui corvinone max. 20%; rondinella 10-40%; molinara max. 15%; ammessi altri max. 20%, di cui max. 10% per ogni singolo vitigno.
Titolo alcolometrico minimo: 12%.
Affinamento: minimo 12 mesi.
Epoca migliore per il consumo: mediamente 2-3 anni.
Il Bardolino Superiore è un vino DOCG separato dalla DOC Bardolino, anche se la zona di produzione è la stessa, dove le viti si specchiano nel Lago di Garda e traggono beneficio delle migliori condizioni ambientali. Il clima mite, l’esposizione al sole, l’equilibrio delle piogge e delle temperature, la varietà dei terreni sabbiosi, ghiaiosi e argillosi, oltre alla passione e all’abilità dei produttori, sono gli artefici della piacevolezza di questi vini, apprezzati anche in ambito internazionale.
I vitigni impiegati sono gli stessi, tra i quali può dominare la corvina, che dà corpo e colore, seguita dalla rondinella, che regala un caratteristico aroma erbaceo, e dalla molinara con la sua piacevole fragranza.
Il Bardolino Superiore è un vino rosso rubino, libera un profumo abbastanza intenso con gradevoli aromi fruttati che ricordano il ribes e il lampone, e propone un assaggio gentile, dotato di discreta nota alcolica e morbidezza, con tannini abbozzati. Queste doti lo rendono il compagno ideale di tagliatelle al ragù o con funghi e piselli, oca in onto, pollo alla diavola, sella di coniglio al Bardolino, o addirittura anguille alla gardesana, sarde in saor e aringhe sott’olio con la polenta.