DOC riconosciuta con DPR 18/02/1971 – GU 03/06/1971. Modifica con DPR 22/06/1987 – GU 22/12/1987. DM 30/11/2011 – GU 20/12/2011. DM 07/03/2014.
Zona di produzione: comprende la porzione del Campo Rotaliano, ricadente nei comuni di Mezzocorona, Mezzolombardo e nella frazione di Grumo del comune di San Michele all’Adige, in provincia di Trento.
Resa: max. 17 t/ha.
Vitigno: teroldego.
Titolo alcolometrico minimo: 11.5%.
Epoca migliore per il consumo: mediamente 1-3 anni.
Altre tipologie
Il Teroldego Rotaliano Rosso può riportare in etichetta la menzione Rubino, mentre il Rosato, obbligatoriamente, Rosato o Kretzer.
Superiore, con titolo alcolometrico minimo di 12%.
Riserva, con titolo alcolometrico minimo di 12% e affinamento almeno di 24 mesi.
Il Trentino riporta alla mente immagini di montagne, vigneti terrazzati e percorsi che si inerpicano in luoghi quasi impraticabili, ma la Piana Rotaliana, culla di questa denominazione, è l’eccezione che conferma la regola. Il territorio è piuttosto piatto e suoli ghiaiosi e ciottolosi favoriscono l’elaborazione di un vino generoso e ben strutturato.
Il Teroldego Rotaliano si presenta con un bel colore rosso rubino e un profumo di discreta intensità, con sentori di frutti di bosco e viole su sfondo balsamico. Al gusto presenta una freschezza ben articolata con la morbidezza, tannini mai aggressivi, buona struttura e chiude con un finale ammandorlato. Un vino da provare con costata di manzo alla griglia, filetto di bue in crosta, lepre in salmì, cosciotto di cinghiale al vino rosso e un assaggio di vèzzena.