DOC riconosciuta con Decreto 30/10/2002 – GU 07/11/2002. Ha sostituito il DM 09/07/1993. Modifica con DM 30/11/2011 – GU 20/12/2011. DM 07/03/2014.
Zona di produzione: comprende i comuni di Ala, Albiano, Aldeno, Arco, Avio, Besenello, Bleggio Inferiore, Bleggio Superiore, Borgo Valsugana, Brentonico, Calavino, Caldonazzo, Calliano, Carzano, Castelnuovo, Cavedine, Cembra, Cimone, Civezzano, Dorsino, Drena, Dro, Faedo, Faver, Garniga, Giovo, Grumes, Isera, Ivano Fracena, Lasino, Lavis, Levico, Lisignago, Mezzocorona, Mezzolombardo, Mori, Nago-Torbole, Nave San Rocco, Nogaredo, Nomi, Novaledo, Ospedaletto, Padergnone, Pergine Valsugana, Pomarolo, Riva del Garda, Roncegno, Roverè della Luna, Rovereto, San Michele all’Adige, Scurelle, Segonzano, Spera, Spormaggiore, Stenico, Storo, Strigno, Telve, Tenna, Tenno, Terlago, Ton, Trambileno, Trento, Vallarsa, Vezzano, Villa Lagarina, Volano e Zambana, in provincia di Trento.
Resa: max. 15 t/ha.
Vitigni: chardonnay e/o pinot bianco e/o pinot nero e/o pinot meunier.
Titolo alcolometrico minimo: 11.5%.
Epoca migliore per il consumo: mediamente entro 1-3 anni dalla sboccatura.
Altre tipologie
Bianco e Rosato o Rosé Metodo Classico: deve permanere almeno 15 mesi sui lieviti di fermentazione, a decorrere dalla data dell’imbottigliamento. Il Trento che trascorre almeno 24 mesi sui lieviti di fermentazione può riportare l’annata di produzione delle uve.
Riserva: Trento Bianco, con titolo alcolometrico minimo di 12% e permanenza almeno di 36 mesi sui lieviti di fermentazione, con l’obbligo di riportare in etichetta l’annata della vendemmia.
Gli spumanti di quest’angolo d’Italia sono veramente grandi, grazie alla raffinata personalità dello chardonnay, che recita il ruolo di primattore, accompagnato da pinot bianco e pinot nero, solo a volte anche da piccole quantità di pinot meunier, vitigno poco diffuso in Italia.
Il Trento Bianco mette in mostra un lucente colore paglierino con riflessi dorati, è illuminato da uno splendido perlage e sprigiona un profumo variegato, con sofisticati accenti di lievito o crosta di pane intrecciati con sentori di frutta matura, anche esotica, fiori e frutta secca. A volte, con un tocco di mineralità. Fresco e sapido, reso ancora più stuzzicante dalla cremosa effervescenza, trova il suo perfetto equilibrio grazie alla piacevole morbidezza, alla eccellente struttura e all’elegante persistenza aromatica. E qualche Riserva è davvero strepitosa.
Il Trento Bianco è un ottimo aperitivo, ma può accompagnare in modo sublime, per esempio, il risotto con i crostacei, l’aragosta alla brace o una scaglia di parmigiano reggiano stagionato.
Il Trento Rosé si fa apprezzare per il colore rosa brillante con spuma sottile e persistente, profumi fruttati e floreali, una grande freschezza gustativa e una buona struttura, caratteristiche che si abbinano perfettamente con salumi delicati, carpaccio di tonno e coniglio con melagrana ed erbe aromatiche.