Bolgheri

DOC riconosciuta con DPR 01/08/1983 – GU 31/01/1984. Modifica con DM 05/11/1994 – GU 12/11/1994. DM 14/06/2001 – GU 17/07/2001. DM 21/03/2011 – GU 29/03/2011. DM 30/11/2011 – GU 20/12/2011. DM 19/12/2013. DM 07/03/2014.

 

Zona di produzione: comprende il comune di Castagneto Carducci in provincia di Livorno, con l’esclusione dei territori ubicati a ovest del vecchio tracciato della S.S. Aurelia.

Epoca migliore per il consumo: Bianchi e Rosati mediamente 1-2 anni, Rossi 3-4, Rosso Superiore 4-8.

Vini e vitigniResaAlcolAffinamento
BIANCO
vermentino max. 70%; sauvignon max. 40%;
trebbiano toscano max. 40%; ammessi altri max. 30%
12 11  
SAUVIGNON
sauvignon min. 85%
12 10.5  
VERMENTINO
vermentino min. 85%
12 11  
ROSSO
cabernet sauvignon e/o merlot e/o cabernet franc 0-100%;
syrah max. 50%; sangiovese max. 50%; ammessi altri max. 30%
9 11.5 10
ROSSO SUPERIORE
stessi del Rosso
8 12.5 26
ROSATO
stessi del Rosso
9 11.5  

L’area di produzione della denominazione Bolgheri è costituita da una fascia parallela alle spiagge della Maremma settentrionale, in provincia di Livorno, nel comune di Castagneto Carducci. A est una catena di colline corre tra Bibbona e Castagneto e protegge i vigneti e gli uliveti dai freddi venti del nord, che durante l’inverno, in alcune zone vicine, causano tremende gelate. In estate, questo corridoio è percorso dai venti rinfrescanti che si generano tra le valli del fiume Cecina a nord e del torrente Cornia a sud.

Gli anziani dicevano che non si potevano fare grandi vini in vicinanza del mare. In questi anni è stato ampiamente dimostrato che proprio la vicinanza del mare può essere un fattore chiave per la produzione di grandi vini.

I vigneti migliori si trovano ai piedi delle colline e nella pianura tra Bolgheri e la zona sud di Castagneto. I venti freschi che provengono dal mare e le discrete escursioni termiche di agosto e settembre determinano la maturazione lenta e regolare delle uve, che permettono l’elaborazione di ottimi vini. 

Il disciplinare permette la creazione di uvaggi molto variegati, soprattutto per il Rosso, ma tutti i vini hanno due tratti comuni, grande eleganza e struttura, e si abbinano, per esempio, con la beccaccia al tegame e il cinghiale in dolce e forte. 

Il Bianco si sposa molto bene con una frittura di paranza e il Rosato con le triglie alla livornese.

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