DOC riconosciuta con DPR 05/12/1990 – GU 11/03/1991. Modifica con DM 24/05/1997 – GU 07/07/1997. DM 11/05/1998 – GU 25/05/1998. DM 03/11/2011 – GU 21/11/2011. DM 30/11/2011 – GU 20/12/2011. DM 07/03/2014.
Zona di produzione: comprende la stessa area del Chianti, ovvero parte delle province di Arezzo, Firenze, Pisa, Pistoia, Prato e Siena.
Resa: max. 12 t/ha.
Epoca migliore per il consumo: Bianchi e Rosati mediamente 1 anno, Rossi 1-3, Vin Santo 4-8.
Altre tipologie
Secco, Abboccato, Amabile e Dolce: indicazioni consentite in etichetta per Vin Santo e Vin Santo Occhio di Pernice.
Rosso: è consentita la pratica del governo all’uso toscano, purché le operazioni siano svolte entro il 31 dicembre dell’anno della vendemmia.
Vermiglio: indicazione consentita in etichetta per il Rosso.
Novello: Rosso, ottenuto con almeno il 30% di uve sottoposte a macerazione carbonica.
| Vini e vitigni | Alcol | Affinamento |
|---|---|---|
| BIANCO trebbiano toscano min. 50%; ammessi altri max. 50%, di cui max. 15% a bacca nera |
10 | |
| ROSSO sangiovese min. 50%; ammessi altri max. 50%, di cui max. 25% a bacca bianca |
10.5 | 3 |
| NOVELLO sangiovese min. 50%; ammessi altri max. 50%, di cui max. 15% a bacca bianca |
11 | |
| ROSATO stessi del Rosso |
10.5 | |
| VIN SANTO trebbiano toscano e/o malvasia bianca lunga min. 70% |
13+2.5 | 36 |
| VIN SANTO RISERVA stessi del Vin Santo |
13+2.5 | 48 |
| VIN SANTO OCCHIO DI PERNICE sangiovese min. 50% |
14+2.5 | 36 |
| VIN SANTO OCCHIO DI PERNICE RISERVA stessi del Vin Santo Occhio di Pernice |
14+2.5 | 48 |
La zona è quella del Chianti, ma cambia la denominazione e lo spessore dei vini, in genere più semplici, elaborati anche come Vin Santo e Vin Santo Occhio di Pernice, che nelle versioni Riserva subiscono evoluzioni anche molto lunghe.
Ma è nel Novello che si ritrova un vitigno raramente coltivato in Italia, quel gamay che in Borgogna è la base del 'Novello' per eccellenza, il Beaujolais Nouveau.
Nel profumo del Novello si ritrovano sentori di mora, lampone e fragola, da apprezzare nel giro di pochi mesi per non perderne la migliore fragranza e il gusto fresco e piacevole. Un vino da abbinare con tagliolini con melanzane e zucchine, pollo allo spiedo e salumi non molto speziati.
Il Bianco si può abbinare con filetti di tinca alla griglia, acquacotta e zuppa di cipolle, il Rosso con crostini e bruschette, tagliatelle al ragù e polpette alla fiorentina, il Rosato con antipasti di salumi e pappa al pomodoro.
A fine pasto il Vin Santo Dolce può accompagnare pasticcini di pasta di mandorla, cenci e dolci fritti.