Chianti Classico

DOCG riconosciuta con DPR 02/07/1984 – GU 20/10/1984. Modifica con DM 05/08/1996 – GU 18/09/1996. DM 16/05/2002 – GU 01/06/2002. DM 15/09/2005 – GU 21/09/2005. DM 10/06/2010 – GU 30/06/2010. DM 30/11/2011 – GU 20/12/2011. DM 07/03/2014. 

 

Zona di produzione: la stessa delimitata con Decreto Interministeriale 31/07/1932, confermata dai DPR 12/07/1963, 09/08/1967 e 02/07/1984 e della Legge 164 del 10/02/1992. Si estende per circa 70.000 ettari ed è compresa tra le due province di Firenze e di Siena, includendo i comuni di Castellina in Chianti, Radda in Chianti, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti e parte di quelli di San Casciano in Val di Pesa, Barberino Val d’Elsa, Tavarnelle Val di Pesa, Castelnuovo Berardenga e una piccola parte di quello di Poggibonsi.

Per i vini Chianti Classico è ammessa la menzione Vigna, seguita dal toponimo. 

La DOCG Chianti Classico è contraddistinta dal marchio esclusivo e obbligatorio del Gallo Nero, in abbinamento con la denominazione Chianti Classico. 

Resa: max. 7.5 t/ha.

Vitigni: sangiovese min. 80%; ammessi altri a bacca nera max. 20%.

Titolo alcolometrico minimo: 12%.

Affinamento: minimo 11 mesi.

Epoca migliore per il consumo: mediamente 5-7 anni, 8-10 e oltre per la Riserva. 

Altra tipologia - Riserva, con titolo alcolometrico minimo di 12.5% e affinamento almeno di 26 mesi.

In attesa del parere della UE, con modifica del disciplinare di produzione dei vini DOP Chianti Classico – di cui al provvedimento ministeriale 8 gennaio 2014 – esiste la menzione Gran Selezione. Questi vini devono essere ottenuti esclusivamente dalla vinificazione delle uve prodotte dai vigneti condotti dall’azienda imbottigliatrice e devono avere un affinamento almeno di 30 mesi, di cui almeno 3 in bottiglia.

In un paesaggio incantevole che ha fatto innamorare di sé – e continua a farlo – personaggi di tutto il mondo, si trova la culla in cui è nato il Chianti, la zona di produzione più antica nella quale nasce il Chianti Classico. Negli ultimi anni molte aziende si sono impegnate per migliorare e rendere più attuale il gusto di questo vino, mirando a un maggiore equilibrio e, soprattutto, a una migliore morbidezza. 

Rispetto al Chianti e alle sue sottodenominazioni, il Chianti Classico evidenzia maggiore struttura, eleganza e una migliore predisposizione nei confronti dell’affinamento, durante il quale i profumi diventano articolati e preziosi, soprattutto nella versione Riserva, declinati su note di frutta matura, confettura di more e lamponi, vaniglia e cannella, su uno sfondo delicato di iris e viola mammola. Caldo, morbido e sapido, il vino è dotato di una buona trama tannica e chiude con un finale fruttato e leggermente amarognolo. L’abbinamento didascalico è con la bistecca alla fiorentina e la costata di chianina ai ferri.

L’apice qualitativo è rappresentato dalla Gran Selezione – ottenuta dalle uve provenienti dai vigneti più vocati delle diverse aziende –, elaborata con l’obiettivo di esaltare i diversi caratteri pedoclimatici attraverso l’unicità del sangiovese.

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