DOCG riconosciuta con DPR 02/07/1984 – GU 20/10/1984. Modifica con DM 29/10/1996 – GU 16/11/1996. DM 10/03/2003 – GU 28/03/2003. DM 19/06/2009 – GU 03/07/2009. DM 19/01/2010 – GU 05/02/2010. DM 30/11/2011 – GU 20/12/2011. DM 13/12/2013 – GU 03/01/2014. DM 07/03/2014.
Zona di produzione: corrisponde a quella prevista nel disciplinare di produzione del DM 5 agosto 1996, così come integrata con la delimitazione della sottozona Montespertoli di cui al DM 8 settembre 1997, ricadente nelle province di Arezzo, Firenze, Pisa, Pistoia, Prato e Siena, con esclusione della zona di origine più antica, Chianti Classico, disciplinata autonomamente.
Vitigni: sangiovese min. 70%; cabernet franc e cabernet sauvignon max. 15%; altri a bacca bianca max. 10%.
Chianti Colli Senesi: sangiovese min. 75%; cabernet franc e cabernet sauvignon max. 10%. Fino alla vendemmia 2015 potranno concorrere alla produzione del Chianti Colli Senesi, anche i vitigni trebbiano toscano e malvasia bianca lunga max. 10%.
Epoca migliore per il consumo: mediamente 2-5 anni.
| Vini | Altre tipologie | Resa | Alcol | Affinamento |
|---|---|---|---|---|
| CHIANTI |
SUPERIORE RISERVA |
9 7.5 |
11.5 12 12 |
4 10 26 |
| Sottozone | Altre tipologie | Resa | Alcol | Affinamento |
| COLLI ARETINI |
SUPERIORE RISERVA |
8 7.5 |
11.5 12 12.5 |
4 10 26 |
| COLLI FIORENTINI |
SUPERIORE RISERVA |
8 7.5 |
11.5 12 12.5 |
10 10 26 |
| COLLI SENESI |
SUPERIORE RISERVA |
8 7.5 |
12 12 13 |
4 10 26 |
| COLLINE PISANE |
SUPERIORE RISERVA |
8 7.5 |
11.5 12 12.5 |
4 10 26 |
| MONTALBANO |
SUPERIORE RISERVA |
8 7.5 |
11.5 12 12.5 |
4 10 26 |
| MONTESPERTOLI |
SUPERIORE RISERVA |
8 7.5 |
12 12 12.5 |
7 10 26 |
| RÙFINA |
SUPERIORE RISERVA |
8 7.5 |
12 12 12.5 |
10 10 26 |
Ancora per molti, nel mondo, il vino italiano è il Chianti, magari quello imbottigliato nel tradizionale fiasco impagliato. Questo è indubbiamente un vino di tradizione secolare, e già nell’Ottocento il Conte Bettino Ricasoli stabilì i principi relativi ai vitigni utilizzati, ai metodi di coltivazione e di vinificazione.
La zona di produzione è vastissima, comprende le colline tra Firenze, Siena, Arezzo, Pistoia e Pisa, ed è da apprezzare l’iniziativa che ha portato a separare questa DOCG da quella del Chianti Classico, in modo da farne emergere meglio le caratteristiche.
La selezione clonale, la scelta delle uve durante la vendemmia e la cura nelle tecniche di vinificazione, hanno migliorato la predisposizione di questi vini nei confronti dell’invecchiamento, a conferma della qualità raggiunta in questa denominazione.
Il Chianti esprime le sue doti migliori nell’arco di un paio di anni, anche perché il ‘governo alla toscana’ esalta le evidenti note fresche e fruttate. La tipologia Riserva, al contrario, può raggiungere un ottimo livello qualitativo anche dopo alcuni anni di evoluzione.
Il Chianti, in genere, si presenta con un colore rosso rubino mediamente intenso, un profumo fruttato con sentori di marasca, sottobosco e viola mammola, un gusto morbido e dotato di buona nota pseudocalorica, freschezza ben definita, tannini non aggressivi e adeguata struttura. Un vino da abbinare con salumi misti, scottiglia, pollo alla diavola, trippa alla fiorentina e porchetta allo spiedo.