Contessa Entellina

DOC riconosciuta con Decreto 19/08/1996 e DM 02/08/1993. Modifica con DM 22/02/2010 – GU 13/03/2010. DM 30/11/2011 – GU 20/12/2011. DM 25/07/2013 – GU 08/08/2013. DM 07/03/2014.

 

Zona di produzione: comprende il comune di Contessa Entellina in provincia di Palermo.

Nell’etichettatura e presentazione dei vini Contessa Entellina è ammesso l’utilizzo dell’unità geografica più ampia Sicilia; è ammessa anche la menzione Vigna, seguita dal toponimo.

Per Ansonica, Catarratto, Chardonnay, Fiano, Grecanico, Sauvignon e Viognier, così come per Cabernet sauvignon, Merlot, Nero d’Avola, Pinot nero e Syrah, ottenuti da vigneti costituiti al 100% dagli stessi, è prevista l’indicazione di due vitigni, che concorrono insieme alla produzione con più del 15%. In etichetta, la varietà più utilizzata precede l’altra.

Resa: max. 12 t/ha; 8 per la Vendemmia tardiva.

Epoca migliore per il consumo: Bianchi e Rosati mediamente 1-2 anni, Rossi 2-3.

Altre tipologie
Riserva: tutti i Rossi, con o senza menzione del vitigno, con affinamento minimo di 24 mesi.
Vendemmia tardiva: Secco, Abboccato, Amabile e Dolce, con affinamento minimo di 18 mesi. 

Vini e vitigniAlcol
BIANCO
ansonica o inzolia min. 50%
11
ANSONICA
ansonica min. 85%
11.5
CATARRATTO
catarratto min. 85%
11.5
CHARDONNAY
chardonnay min. 85%
11.5
FIANO
fiano min. 85%
11.5
GRECANICO
grecanico min. 85%
11.5
SAUVIGNON
sauvignon min. 85%
11.5
VIOGNIER
viognier min. 85%
11.5
ROSSO
nero d’Avola o calabrese e/o syrah min. 50%
11.5
ROSATO
stessi del Rosso
11
CABERNET SAUVIGNON
cabernet sauvignon min. 85%
12
MERLOT
merlot min. 85%
12
NERO D’AVOLA
nero d’Avola min. 85%
12
PINOT NERO
pinot nero min. 85%
12
SYRAH
syrah min. 85%
12
VENDEMMIA TARDIVA
ansonica o inzolia min. 50%
15

I vini di questa denominazione sono interessanti e, come accade in molte parti della Sicilia, si stanno ottenendo ottimi risultati con vitigni internazionali che fino a pochi anni fa non si pensava di poter coltivare in questa regione.

L’effetto trainante di un certo tipo di viticoltura di qualità è stato svolto – e lo è tuttora – dai cosiddetti ‘vini di nicchia’, non inseriti nelle varie denominazioni ma di alta qualità, che hanno risvegliato un’attività silente. E anche questa zona non è estranea a questo fenomeno. Anzi. Gli ottimi risultati raggiunti hanno stimolato la ricerca e la rivalutazione anche di vitigni locali.

I vigneti hanno una densità variabile tra 4000-6000 ceppi/ettaro, con rese che secondo il vitigno variano tra 6-11 tonnellate/ettaro. 

La vera novità è il taglio decisamente ‘moderno’ della produzione, con l’elaborazione di vini bianchi dotati di buona freschezza, perfetti con carpaccio di pesce crudo, insalate di mare e spaghetti con le sarde, oltre a diverse espressioni più complesse, strutturate e longeve. 

I vini rossi sono particolarmente curati per dare prodotti austeri, ben strutturati ed eleganti, compagni ideali dei genuini piatti locali a base di carni rosse alla griglia.

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