DOC riconosciuta con DPR 06/04/1987 – GU 28/09/1987. Modifica con DM 30/11/2011 – GU 20/12/2011. DM 07/03/2014.
Zona di produzione: comprende i comuni di Nardò e Porto Cesareo, in provincia di Lecce.
Resa: max. 18 t/ha.
Vitigni: negroamaro min 80%; malvasia nera di Brindisi e/o malvasia nera di Lecce e/o montepulciano max. 20%.
Titolo alcolometrico minimo: 11.5%.
Epoca migliore per il consumo: Rosati mediamente 1-2 anni, Rossi 3-5.
Altre tipologie
Rosso e Rosato.
Riserva: Rosso, con titolo alcolometrico minimo di 12.5% e affinamento almeno di 24 mesi.
I vini di Nardò erano famosi già nel Rinascimento e in seguito furono molto apprezzati come vini da taglio. Le ottime peculiarità dei vini di quest’area sono dovute anche alle influenze di un territorio che si affaccia sul Mar Ionio e ne sente fortemente l’influenza. Attualmente, la produzione della denominazione è limitata sul piano quantitativo ma ha grandi potenzialità qualitative, soprattutto se le uve provengono dai vecchi alberelli che ancora resistono nei vigneti locali.
A parte il Rosato, sempre degno di nota e dotato di incredibile versatilità a tavola, il Nardò Rosso presenta un colore rubino intenso, buona struttura e un tannino ben definito, che ne suggeriscono l’abbinamento con carni alla griglia, braciole di maiale al pâté rustico, sanguinaccio alla leccese e agnello al timo.