Primitivo di Manduria

DOC riconosciuta con DPR 30/10/1974 – GU 04/03/1975. Modifica con DM 23/02/2011 – GU 08/03/2011. DM 30/11/2011 – GU 20/12/2011. DM 07/03/2014.

 

Zona di produzione: comprende i comuni di Avetrana, Carosino, Faggiano, Fragagnano, Leporano, Lizzano, Manduria, Maruggio, Monteparano, Pulsano, Roccaforzata, San Giorgio Jonico, San Marzano di San Giuseppe, Sava, Torricella e la frazione di Talsano e delle isole amministrative del comune di Taranto, intercluse nei territori dei comuni di Fragagnano e Lizzano, in provincia di Taranto; Erchie, Oria e Torre Santa Susanna, in quella di Brindisi.

Resa: max. 9 t/ha.

Vitigno: primitivo min. 85%.

Titolo alcolometrico minimo: 13.5%

Affinamento: minimo 5 mesi.

Epoca migliore per il consumo: mediamente 2-3 anni.

Altra tipologia - Riserva, con titolo alcolometrico minimo di 14% e affinamento almeno di 24 mesi, di cui almeno 9 in botti di legno; può essere messo in commercio dopo 2 anni dal 31 marzo successivo alla vendemmia.

Finalmente anche in questa regione si vedono gli effetti di una vitivinicoltura di qualità e questo vino, ottenuto da un vitigno che ha lo stesso DNA dello zinfandel e di altri vitigni dell’area croato-montenegrina, ne è sicuramente uno dei più autorevoli rappresentanti. 

Il Primitivo di Manduria si presenta con un colore rosso rubino con intensi riflessi violacei e un profumo spiccato di piccoli frutti rossi e more, con note di frutta secca, alloro e liquirizia su uno sfondo delicatamente speziato. Al gusto mostra struttura potente, importante nota alcolica, acidità contenuta e discreta tannicità, doti che rendono questo vino ben predisposto nei confronti dell’affinamento e apprezzabile con piatti a base di interiora di agnello, come per esempio gli gnummerieddi, oltre che con formaggi stagionati.
La Riserva si sposa perfettamente con cinghiale in agrodolce, capriolo al forno e lepre in salmì.

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