DOC riconosciuta con DPR 13/01/1972 – GU 28/03/1972. Modifica con DM 30/11/2011 – GU 20/12/2011. DM 07/03/2014.
Zona di produzione: comprende i comuni di Carovigno, Ostuni, San Michele Salentino, San Vito dei Normanni e in parte quelli di Brindisi, Ceglie Messapico e Latiano, in provincia di Brindisi.
Resa: max. 11 t/ha.
Epoca migliore per il consumo: Bianchi mediamente 1 anno, Ottavianello 1-2.
| Vini e vitigni | Alcol |
|---|---|
| BIANCO impigno 50-85%; francavilla 15-50%; verdeca e bianco d’Alessano max. 10% |
11 |
| OTTAVIANELLO ottavianello min. 85%; negroamaro, malvasia nera, susumaniello e notar domenico max. 15% |
11.5 |
La denominazione Ostuni prende il nome dall’omonima cittadina, detta la ‘città bianca’ per il colore candido della calce che riveste le case, situata in una zona dove distese di uliveti e vigneti disegnano un profilo interrotto dai caratteristici trulli.
I vitigni più coltivati sono impigno e ottavianello, ma le quantità di vino a denominazione sono sempre state piuttosto limitate.
L’Ostuni Bianco, ottenuto principalmente da varietà locali come impigno e francavilla, con piccoli apporti di bianco d’Alessano e verdeca, si abbina con ricci di mare, crostacei bolliti e latticini freschi, mentre l’Ostuni Ottavianello accompagna bene, per esempio, salumi e tagliatelle al sugo di carne.