DOC riconosciuta con DPR 20/09/1973 – GU 29/01/1974. Modifica con DM 27/07/2010 – GU 14/08/2010. DM 30/11/2011 – GU 20/12/2011. DM 12/07/2013. DM 07/03/2014.
Zona di produzione: comprende i comuni di Andezeno, Arignano, Baldissero Torinese, Chieri, Marentino, Mombello Torinese, Montaldo Torinese, Moriondo Torinese, Pavarolo, Pecetto Torinese, Pino Torinese, Riva presso Chieri e Torino, in provincia di Torino.
Per i vini Freisa di Chieri è ammessa la menzione Vigna, seguita dal toponimo.
Resa: max. 8 t/ha; 7 con menzione Vigna.
Vitigno: freisa min. 90%.
Titolo alcolometrico minimo: 11%, 12% con menzione Vigna.
Epoca migliore per il consumo: mediamente 1-2 anni.
Altre tipologie
Dolce, con titolo alcolometrico svolto minimo di 7%.
Frizzante.
Spumante: Brut, Dry o Dolce, con titolo alcolometrico svolto 6-8%.
Superiore, con titolo alcolometrico minimo di 12% e affinamento almeno di 12 mesi; con menzione Vigna, titolo alcolometrico minimo 12.5%.
I vini di questa denominazione sono ottenuti dal vitigno freisa, presente da secoli sulla collina torinese che dalla città si estende fino ai confini con il Monferrato e comprende le dolci colline chieresi. Merita una segnalazione il vigneto urbano di Torino, l’antica Vigna della Regina, a pochi passi dal centro storico, dove i due ettari impiantati a freisa sono nuovamente produttivi.
La tipologia del Freisa di Chieri più diffusa è quella vivace – il vino dei torinesi –, briosa, con un netto profumo di lampone e una vena tannica ideale per i salumi cotti e gli antipasti alla piemontese.