DOCG riconosciuta con DPR 20/10/1990 – GU 11/03/1991. Modifica con DM 07/06/2010 – GU 23/06/2010. DM 30/11/2011 – GU 20/12/2011. DM 07/03/2014.
Zona di produzione: comprende il comune di Gattinara in provincia di Vercelli.
Per i vini Gattinara è ammessa la menzione Vigna, seguita dal toponimo.
Resa: max. 8 t/ha; 7.2 con menzione Vigna.
Vitigni: nebbiolo (spanna) min. 90%; vespolina e/o uva rara max. 10%, di cui vespolina max. 4%.
Titolo alcolometrico minimo: 12.5%.
Affinamento: minimo 35 mesi, di cui almeno 24 in botti di legno.
Epoca migliore per il consumo: mediamente 8-10 anni.
Altra tipologia – Riserva, con titolo alcolometrico minimo di 13% e affinamento almeno di 47 mesi, di cui 36 in legno.
Cambiano le zone, ma anche in questa denominazione il principe del vigneto è il nebbiolo, qui chiamato spanna e vinificato in un uvaggio nel quale la vespolina offre maggiore intensità cromatica e profumi un po’ più incisivi.
Il Gattinara si propone con un colore rosso granato intenso, che dopo lunghi anni in botte e in bottiglia sfuma verso sfumature aranciate più spente e riflessive. Il profumo libera sentori di violetta, confetture di frutti di bosco, spezie, funghi secchi, sottobosco e cuoio, e con il lungo affinamento si arricchisce di ricordi eterei e di goudron. L’assaggio è declinato su un’ottima struttura, buona acidità, tannicità ben pronunciata e un finale appena amarognolo, doti che rendono questo vino perfetto in abbinamento con il risotto al Gattinara, il capriolo al ginepro, la lepre in salmì, l’arrosto tartufato, il filetto ai funghi e il bollito misto alla piemontese servito con la salsa verde.