DOCG riconosciuta con DM 18/02/2010 – GU 02/03/2010. Modifica con DM 26/07/2011 – GU 23/08/2011. DM 30/11/2011 – GU 20/12/2011. DM 07/03/2014.
Zona di produzione: comprende interamente o in parte i comuni di Arcevia, Barbara, Belvedere Ostrense, Castelbellino, Castelplanio, Corinaldo, Cupramontana, Maiolati Spontini, Mergo, Montecarotto, Monte Roberto, Morro d’Alba, Ostra, Poggio San Marcello, Rosora, San Marcello, San Paolo di Jesi, Senigallia, Serra de’ Conti, Serra San Quirico, Staffolo, in provincia di Ancona, e Apiro, Cingoli e Poggio San Vicino, in quella di Macerata.
Classico: comprende la zona originaria più antica, la cui delimitazione esclude i territori posti alla sinistra del fiume Misa e i comuni di Ostra e Senigallia.
Menzioni geografiche ammesse: Acquarelle, Cardinali, Casalini, Cerretine, Favete, Fornaci, Montalvello, Moricozzi e San Francesco, del comune di Apiro; Casa Bucci e Coste, del comune di Barbara; Novali/Carrozze Novali e Piagge, del comune di Castelplanio; Tralivio, dei comuni di Poggio San Marcello e Castelplanio; Colognola, del comune di Cingoli; Corinaldese e Valcinage del comune di Corinaldo; Badia Colli, Brecciole, Carpaneto, Cese, Contrada Spescia, Eremiti, Fonte della Carta, Località Torre, Paganello, Palazzi, Malcupa, Manciano, Pian del Colle, Piana, Pietrone, Posserra, Ripa, Romita, Salerna, San Bartolomeo, San Giovanni, San Marco di Sopra, San Marco di Sotto e San Michele, del comune di Cupramontana; Colmorino dei comuni di Cupramontana e Maiolati Spontini; Coste del Molino, Le Moie, Massaccio, San Sebastiano, San Sisto, Scisciano e Taiano, del comune di Maiolati Spontini; Ravalle del comune di Mergo; Busche/Contrada Busche, Fonte Cisterna e Villa Bucci, del comune di Montecarotto; Madonna della Neve, del comune di Monte Roberto; Balciana, del comune di Poggio San Marcello; Palazzo Poggio, del comune di San Vicino; Fondiglie e Pratelli, del comune di Rosora; Contrada Cerrete, Contrada Follonica, Contrada Monteschiavo, Contrada Torre e Santa Maria d’Arco, del comune di San Paolo di Jesi; Colle Leva, Farneto, Località San Lorenzo, Monte Fiore, San Sebastiano e San Fortunato, del comune di Serra de’ Conti; Ammorto, Castellaro, Certine, Esinante, Palombare e Sasso, del comune di Serra San Quirico; Acqualta, Bachero, Cavalline, Cesolano, Contrada Coroncino, Contrada Salmagina, Contrada Follonica, Contrada Castellaretta, Contrada Santa Caterina, Contrada San Francesco, Maestro di Staffolo e Vigna Vescovi, del comune di Staffolo.
Resa: max. 10 t/ha.
Vitigno: verdicchio bianco min. 85%.
Titolo alcolometrico minimo: 12.5%.
Affinamento: minimo 18 mesi, di cui almeno 6 in bottiglia.
Epoca migliore per il consumo: mediamente 2-4 anni.
La coltivazione del verdicchio era già praticata dai Piceni, che probabilmente impararono l’arte della viticoltura dagli Etruschi. Oggi, questo vitigno è diffuso nella maggior parte del territorio collinare della provincia di Ancona – in particolare nei Castelli di Jesi –, si estende fino alle valli del Misa e del Nevola, e include parte dei comuni di Ostra e Senigallia.
La nuova DOCG Castelli di Jesi Verdicchio Riserva è ottenuta dalle migliori selezioni delle uve, ottenute sulle assolate colline dell’Alta Valle dell’Esino e vinificate con particolare cura.
Dopo evoluzione in piccole botti, il colore del vino è giallo paglierino intenso, a volte con sfumature oro-verde, e il profumo svolge sentori di mandorle e pesche gialle, fiori di tiglio e acacia, salvia e spezie dolci. Morbido, dotato di buona freschezza e sapidità, si abbina molto bene con i piatti della cucina mediterranea, dalle insalate di mare alle carni bianche più o meno elaborate, dai fritti di verdure e crostacei alle grigliate di pesce, dal branzino al forno bagnato con lo stesso vino allo stoccafisso all’anconetana nella versione meno speziata.