DOC riconosciuta con Decreto 02/08/2010 – GU 17/08/2010. Modifica con DM 30/11/2011 – GU 20/12/2011. DM 12/07/2013. DM 07/03/2014.
Zona di produzione: comprende i comuni di Barolo, Camo, Canale, Castellinaldo, Castiglione Falletto, Castiglione Tinella, Cigliè, Corneliano d’Alba, Cossano Belbo, Diano d’Alba, Dogliani, Grinzane Cavour, La Morra, Mango, Monchiero, Monforte d’Alba, Montelupo Albese, Monticello d’Alba, Neviglie, Piobesi d’Alba, Priocca, Rocca Cigliè, Rocchetta Belbo, Roddi, Roddino, Rodello, Santa Vittoria d’Alba, Santo Stefano Belbo, Serralunga d’Alba, Sinio, Treiso, Trezzo Tinella, Verduno e Vezza d’Alba, e parte di quelli di Alba, Barbaresco, Baldissero d’Alba, Bastia Mondovì, Bra, Castagnito, Cherasco, Clavesana, Farigliano, Govone, Guarene, Magliano Alfieri, Montà d’Alba, Montaldo Roero, Monteu Roero, Narzole, Neive, Novello, Pocapaglia, Santo Stefano Roero e Sommariva Perno, in provincia di Cuneo.
Per i vini Alba è ammessa la menzione Vigna, seguita dal toponimo.
Resa: max. 8 t/ha; 7.2 con menzione Vigna.
Vitigni: nebbiolo 70-85%; barbera 15-30%; ammessi altri max. 5%.
Titolo alcolometrico minimo: 12.5%.
Affinamento: minimo 18 mesi.
Epoca migliore per il consumo: mediamente 3-5 anni.
Altra tipologia – Riserva, con affinamento minimo di 24 mesi.
La denominazione Alba si basa sui due vitigni a bacca nera più coltivati e significativi del Piemonte, nebbiolo e barbera, e utilizza il nome prestigioso di questa città, famosa a livello internazionale in quanto splendido scenario di eccellenze enogastronomiche.
I vini nei quali prevale il nebbiolo mettono in luce ottima finezza e complessità, con sentori di piccoli frutti e fiori, viola e glicine, oltre a un tannino vivace. Al contrario, se la barbera è presente in maggiori percentuali, il vino si presenta con un colore rubino più intenso, note di frutti maturi e decisa freschezza. In ogni caso, sono vini da provare con tagliata al rosmarino e filetto al forno.