DOC riconosciuta con DPR 29/05/1973 – GU 24/08/1973. Modifica con DM 30/11/2011 – GU 20/12/2011. DM 07/03/2014.
Zona di produzione: comprende l’intero territorio dei comuni di Agliano, Antignano, Asti, Azzano, Belveglio, Calliano, Casorzo, Castagnole Lanze, Castagnole Monferrato, Castell’Alfero, Castello d’Annone, Castelnuovo Calcea, Cerro Tanaro, Castiglione, Costigliole, Grana, Grazzano, Isola, Moncalvo, Montaldo Scarampi, Montemagno, Mombercelli, Montegrosso, Mongardino, Penango, Portacomaro, Refrancore, Revigliasco, Rocca d’Arazzo, Rocchetta Tanaro, Scurzolengo, Tonco, Viarigi, Vigliano e Vinchio, in provincia di Asti.
Resa: max. 8 t/ha.
Vitigni: grignolino; ammesso freisa max. 10%.
Titolo alcolometrico minimo: 11%.
Epoca migliore per il consumo: mediamente 1-2 anni.
Il grignolino dà origine a vini simpatici e gradevoli, oggi così come nel XVI secolo, quando era alla base della produzione dei vini ‘clairet’.
Il Grignolino d’Asti offre tonalità rosso rubino non molto intense e trasparenti, un profumo delicato di frutti rossi ed erba sfalciata, a volte con vivaci accenti di vinosità. Abbastanza caldo e non dotato di grande morbidezza e struttura, è un vino fresco, con tannini non molto accentuati e un finale leggermente amarognolo, da provare con frattaglie in padella.
Alcuni produttori delle denominazioni a base di grignolino stanno ripercorrendo la strada della maturazione in legno, ottenendo vini interessanti e più longevi, più complessi e sempre eleganti. Vini perfetti, per esempio, con il risotto con le quaglie.