Canavese

DOC riconosciuta con DM 12/09/1996 – GU 27/09/1996. Modifica con DM 18/11/1996 – GU 02/12/1996. DM 17/02/1997 – GU 14/03/1997. DM 21/01/2010 – GU 30/01/2010. DM 15/06/2011 – GU 08/07/2011. DM 30/11/2011 – GU 20/12/2011. DM 12/07/2013. DM 21/11/2013. DM 07/03/2014.

 

Zona di produzione: comprende 98 comuni in provincia di Torino; Cavaglià, Dorzano, Roppolo, Salussola, Viverone e Zimone, in quella di Biella; Alice Castello e Moncrivello, in quella di Vercelli.

Epoca migliore per il consumo: Bianchi e Rosati mediamente 1 anno, Rossi 1-3.

Altra tipologia – Novello: Rosso, con titolo alcolometrico minimo di 11%.

Vini e vitigniResaAlcol
BIANCO
erbaluce
12 10
BIANCO SPUMANTE - DA BRUT A EXTRA DRY
erbaluce
12 11
ROSSO
nebbiolo e/o barbera e/o uva rara (bonarda di Cavaglià)
e/o freisa e/o neretto min. 60%; ammessi altri max. 40%
11 10.5
ROSATO
stessi del Rosso
11 10.5
ROSATO SPUMANTE - DA BRUT A EXTRA DRY
stessi del Rosso
11 11
BARBERA
barbera min. 85%
11 10.5
NEBBIOLO
nebbiolo min. 85%
10 11

Nella denominazione Canavese si ritrovano quasi tutti i vitigni che hanno scritto e scrivono ogni giorno la storia del vino in Piemonte. Un uvaggio di nebbiolo, barbera, uva rara, freisa e neretto, dà il Canavese Rosso, non dotato di grandissima struttura, ma di gradevole morbidezza su un fondo di fresca vivacità. Inoltre, la breve macerazione di queste uve consente di estrarre al meglio gli antociani, che si ritrovano nel colore rosso rubino vivace, ma non molto i tannini, per cui sono discreti e mai eccessivi anche nel vino giovane, che rischierebbe di essere un po’ aggressivo. Il profumo è declinato su note di buona intensità e richiama sentori di frutti a bacca rossa su uno sfondo piacevolmente vinoso.

I vini rossi del Canavese si abbinano bene con i piatti tipici del territorio, come il salampatata, la tofeia e la polenta concia.

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