Roma

DOC riconosciuta con Decreto 02/08/2011 – GU 22/08/2011. DM 30/11/2011 – GU 20/12/2011. DM 07/03/2014.

 

Zona di produzione: comprende i comuni di Affile, Albano Laziale, Allumiere, Anguillara Sabazia, Anzio, Arcinazzo Romano, Ardea, Ariccia, Bracciano, Campagnano di Roma, Canale Monterano, Capena, Castel Gandolfo, Castelnuovo di Porto, Cave, Cerveteri, Ciampino, Civitavecchia, Colonna, Fiano Romano, Fonte Nuova, Formello, Frascati, Gallicano nel Lazio, Genazzano, Genzano di Roma, Grottaferrata, Guidonia Montecelio, Ladispoli, Lanuvio, Lariano, Manziana, Marcellina, Marino, Mentana, Monte Compatri, Monte Porzio Catone, Montelibretti, Monterotondo, Montorio Romano, Moricone, Morlupo, Nemi, Nerola, Nettuno, Olevano Romano, Palestrina, Palombara Sabina, Pomezia, Rocca di Papa, Rocca Priora, Roiate, San Cesareo, San Polo dei Cavalieri, San Vito Romano, Santa Marinella, Sant’Angelo Romano, Tolfa, Trevignano Romano, Velletri, Zagarolo; parte di quelli di Artena, Fiumicino e Roma, in provincia di Roma.

Classico: comprende parte del territorio del comune di Roma.

Epoca migliore per il consumo: Bianchi e Rosati mediamente 1-2 anni, Rossi 3-4.

Altra tipologia - Riserva: Rosso, con titolo alcolometrico minimo di 13% e affinamento almeno di 24 mesi.

Vini e vitigniResaAlcolAffinamento
BIANCO
malvasia del Lazio min. 50%; bellone e/o bombino e/o greco bianco
e/o trebbiano giallo e/o trebbiano verde min. 35%;
ammessi altri max. 15% 
12 12 4
BELLONE
bellone min. 85%
12 12 4
MALVASIA PUNTINATA
malvasia puntinata min. 85%
12 12 4
ROSSO
montepulciano min. 50%; cesanese comune e/o cesanese di Affile
e/o sangiovese e/o cabernet sauvignon e/o cabernet franc
e/o syrah min. 35%; ammessi altri max.15%
10 12.5 7
ROSATO
stessi del Rosso
10 11.5 4
ROMANELLA SPUMANTE - DA BRUT A EXTRA DRY
stessi del Bianco
12 11 4

L’intuizione di creare una denominazione specifica che identificasse la realtà enologica del territorio romano, è venuta a un gruppo di produttori in occasione della fondazione dell’Enoteca della Provincia Romana, situata a Palazzo Valentini, di fronte al Foro di Traiano.
In questa denominazione rientra gran parte del territorio della provincia, mentre il vino Roma Classico è prodotto in una piccola fascia del comune, immediatamente esterna al Grande Raccordo Anulare. 
Puntando sul prestigio del nome della Capitale, questa denominazione è stata istituita anche con lo scopo di fare da volano alle altre realtà minori della provincia romana, che prima non avevano molta visibilità sul mercato italiano e internazionale. 

Il disciplinare prevede basse rese per ettaro e parametri enologici rigidi, grazie ai quali i risultati delle prime vendemmie appaiono molto incoraggianti, con un livello qualitativo medio-alto. 
La prima vendemmia è stata quella del 2012 e il numero delle aziende che rivendicano la DOC è raddoppiata in un anno, con conseguente espansione della superficie vitata, che nel 2013 si è attestata sui 58 ettari, anno in cui sono state prodotte solo 500.000 bottiglie, un numero suscettibile di grande crescita.

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