Cerasuolo di Vittoria

DOCG riconosciuta con Decreto 13/09/2005 – GU 26/09/2005. Modifica con DM 30/11/2011 – GU 20/12/2011. DM 09/01/2014 – GU 31/01/2014. DM 07/03/2014.

 

Zona di produzione: comprende i comuni di Acate, Chiaramonte Gulfi, Comiso, Santa Croce Camerina, Vittoria e parte di quello di Ragusa, in provincia di Ragusa; parte di quelli di Butera, Gela, Mazzarino, Niscemi e Riesi, in quella di Caltanissetta; parte di quelli di Caltagirone, Licodia Eubea e Mazzarrone, in quella di Catania.

Classico: comprende i comuni di Acate, Chiaramonte Gulfi, Comiso, Santa Croce Camerina e Vittoria, in provincia di Ragusa; parte di quelli di Niscemi e Gela, in quella di Caltanissetta; Caltagirone, Mazzarrone e Licodia Eubea, in quella di Catania. 

Nell’etichettatura e presentazione dei vini Cerasuolo di Vittoria è ammesso l’utilizzo dell’unità geografica più ampia Sicilia; è ammessa anche la menzione Vigna, seguita dal toponimo.

Resa: max. 8 t/ha.

Vitigni: nero d’Avola 50-70%; frappato 30-50%.

Titolo alcolometrico minimo: 13%.

Affinamento: minimo 7 mesi; 17 per il Classico. 

Epoca migliore per il consumo: mediamente 2-4 anni.

In questi ultimi anni la vitivinicoltura siciliana ha compiuto passi da gigante, tanto da diventare una delle più apprezzate nel panorama italiano e da essere definita ‘la nuova California’. Inoltre, sono stati impiantati numerosi ettari con vitigni internazionali, che oggi occupano oltre il 20% della superficie vitata.

L’impegno di alcuni piccoli produttori della Sicilia orientale e del Ragusano, hanno portato al riconoscimento della qualità del Cerasuolo di Vittoria, il cui nome deriva probabilmente da un arbusto della zona, da cui si otteneva una bacca rossa chiamata kerasos. 
Certa è invece la data di nascita, il 1607, anno di fondazione di Vittoria. In quella occasione la fondatrice, Vittoria Colonna Henriquez, regalò ai primi settantacinque coloni un ettaro di terreno, a condizione che un altro fosse coltivato a vigneto. 
Vino di antica origine, per molti anni la sua produzione è stata limitata a quantitativi modesti, ma di recente si è ripresa alla grande, anche sotto il profilo qualitativo. La mentalità è cambiata fin dalla vigna, con l’introduzione di sistemi di allevamento della vite più adeguati al clima e alla produzione di qualità, e moderne cantine completano l’opera; la costituzione del Consorzio di tutela ha portato a un maggiore controllo e a una migliore attività di promozione. 

Il vitigno più rappresentativo della zona è il frappato, che dà vini dotati di un delicato profumo fruttato, struttura e tannini fini, ed è impiegato in uvaggio con il nero d’Avola, in grado di offrire maggiore concentrazione, personalità e longevità.

Il Cerasuolo di Vittoria presenta un colore che ricorda quello delle ciliegie, con profumi di marasche, amarene e ricordi di cannella, cacao e liquirizia. Al gusto è caldo, morbido e di ottima struttura, doti che lo rendono adatto all’abbinamento con caponata, falsomagro, coniglio con le olive, costolette di vitello alla brace e formaggi stagionati come il pecorino siciliano.

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