DOC riconosciuta con Decreto 02/04/1969 – GU 04/06/1969. Modifica con DPR 25/09/1989 – GU 11/04/1990. DM 09/12/2010 – GU 22/12/2010. DM 21/11/2011 – GU 02/12/2011. DM 30/11/2011 – GU 20/12/2011. DM 07/03/2014.
Zona di produzione: comprende il territorio dei comuni di Cirò e Cirò Marina e parte di quelli di Crucoli e Melissa, in provincia di Crotone.
Classico: comprende l’area, definita storica, dei comuni di Cirò e Cirò Marina.
Affinamento: minimo 6 mesi per Rosso e Rosso Classico.
Epoca migliore per il consumo: Bianchi mediamente 1 anno, Rosati 1-2, Rossi 2-4, Classico e Riserva 5-8.
Altre tipologie - Riserva e Superiore: Rosso e Rosso Classico, entrambi con titolo alcolometrico minimo di 13.5%, la Riserva con affinamento almeno di 24 mesi.
| Vini e vitigni | Resa | Alcol |
|---|---|---|
| BIANCO greco bianco min. 80%; ammessi altri a bacca bianca max. 20% |
12.5 | 11 |
| ROSSO gaglioppo min. 80%; ammessi altri a bacca nera max. 20%, di cui barbera, cabernet franc, cabernet sauvignon, sangiovese e merlot max. 10% |
11.5 | 12.5 |
| ROSSO CLASSICO stessi del Rosso |
11.5 | 13.5 |
| ROSATO stessi del Rosso |
11.5 | 12.5 |
Cirò è senza dubbio la denominazione più famosa di questa regione e raggruppa più dell’80% dei vini DOC.
Il Cirò Rosso ha una storia antichissima alle spalle ed era già noto al tempo dei Greci, che avevano una colonia a Cirò Marina, chiamata Cremissa, dove sorgeva un tempio dedicato a Bacco. Il vino che si consuma oggi è un discendente diretto del famoso Krimisa, già conosciuto allora per essere offerto in dono agli atleti; anche a Città del Messico, nel 1968, era uno dei vini ufficiali.
I vigneti di 10-15 anni sono coltivati ad alberello, a 250 metri e con esposizione a sud e sud-est sulle colline intorno a Cirò e ad altri comuni, in terreni argilloso-sabbiosi, con temperature che toccano i 40 °C. La densità di impianto arriva anche a 5000-6900 ceppi/ettaro e la resa, a volte, è inferiore a 2 chilogrammi/ceppo.
Il Rosso si presenta con un colore rubino con evidenti sfumature granato e sfuma verso l’aranciato con l’evoluzione. Il profumo è discretamente intenso, disposto su note speziate, di liquirizia e di confetture di frutti rossi e neri. L’assaggio strutturato e dotato di tannini ben definiti, lo rende perfetto in abbinamento con costolette di capretto al forno, fave e fagioli alla pignata e pecorino crotonese.