Verdicchio dei Castelli di Jesi

DOC riconosciuta con DPR 11/08/1968 – GU 26/09/1968. Modifica con DPR 02/10/1978 – GU 21/03/1979. DPR 21/10/1981 – GU 10/04/1982. DPR 09/02/1990 – GU 17/07/1990. DM 12/09/1995 – GU 03/10/1995. Rettifica GU 08/11/1995. DM 15/06/1998 – GU 24/06/1998. DM 18/07/2003 – GU 31/07/2003. DM 18/02/2010 – GU 02/03/2010. DM 26/07/2011 – GU 23/08/2011. DM 30/11/2011 – GU 20/12/2011. DM 07/03/2014.

 

Zona di produzione: comprende interamente o in parte i comuni di Arcevia, Barbara, Belvedere Ostrense, Castelplanio, Corinaldo, Castelbellino, Cupramontana, Maiolati Spontini, Mergo, Montecarotto, Monte Roberto, Morro d’Alba, Ostra, Poggio San Marcello, Rosora, San Marcello, San Paolo di Jesi, Senigallia, Serra de’ Conti, Serra San Quirico, Staffolo, in provincia di Ancona, e Apiro, Cingoli e Poggio San Vicino, in quella di Macerata. 

Classico: comprende la zona originaria più antica, la cui delimitazione esclude i territori posti alla sinistra del fiume Misa e i comuni di Ostra e Senigallia.

Menzioni geografiche ammesse: Acquarelle, Cardinali, Casalini, Cerretine, Colle, Favete, Montalvello, Moricozzi e San Francesco, del comune di Apiro; Loretello, Magnadorsa e Piticchio, del comune di Arcevia; Casa Bucci, del comune di Barbara; Carrozze, Novali, Piagge e Stacciano, del comune di Castelplanio; Colognola del comune di Cingoli; Corinaldese e Valcinage, del comune di Corinaldo; Badia Colli, Brecciole, Carpaneto, Cese, Eremiti, Fonte della Carta, Frati Bianchi / Eremo dei Frati Bianchi, Manciano, Monte Follonica, Paganello Malcupa, Palazzi, Pian del Colle, Piana, Pietrone, Poggio–Cupro, Posserra, Ripa, Romita, Salerna, San Bartolomeo, San Giovanni, San Marco di Sopra, San Marco di Sotto, San Michele e Spescia, del comune di Cupramontana; Colmubino, dei comuni di Cupramontana e Maiolati Spontini; Chiesa del Puzzo, Fosso del Lupo, Le Moie, Massaccio, Monte Schiavo, San Sisto, Scisciano e Taiano, del comune di Maiolati Spontini; Ravalle del comune di Mergo; Bacucco, Busche, Fonte Cisterna, Piandole, S. Lorenzo e Villa Bucci, del comune di Montecarotto; Fornace Apiro Madonna della Neve e Torre , del comune di Monte Roberto; Balciana, Coste del Molino e Tralivio, del comune di Poggio San Marcello; Fondiglie e Pratelli di Rosora, del comune di Rosora; Cerrete, San Nicolò, S. Maria d’Arco, Scappia, Torre e Torrente Cesola, del comune di San Paolo di Jesi; Colle Leva, Farneto, Monte Fiore, San Fortunato, San Paterniano e San Sebastiano, del comune di Serra de’ Conti; Ammorto, Castellaro, Certine, Fontegeloni, Palombare, Sasso e Torrente Esinante, del comune di Serra San Quirico; Acqualta, Bachero, Castellaretta, Cavalline, Cesolano, Coroncino, Maestro di Staffolo, Salmagina, San Francesco, Santa Caterina e Vigna Vescovi, del comune di Staffolo.

Vitigno: verdicchio bianco min. 85%.

Epoca migliore per il consumo: mediamente 1-3 anni.

ViniResaAlcolAffinamento
VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI 14 11.5  
VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI CLASSICO 14 11.5  
VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI CLASSICO SUPERIORE 11 12  
VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI SPUMANTE 14 11.5  
VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI PASSITO 14 12+3 13

Il verdicchio è ‘il vitigno’ delle Marche, quasi un suo sinonimo quando si parla di vino, e si esprime al meglio nella sua terra d’elezione, la Media e Alta Valle dell’Esino.

Il Verdicchio dei Castelli di Jesi ha avuto una storia un po’ altalenante. Molto famoso e conosciuto all’estero durante gli anni ‘60-’70, anche grazie alla bottiglia a forma di anfora disegnata dall’architetto milanese Antonio Maiocchi che ne permetteva una facile identificazione, ha poi vissuto un periodo di appannamento.

Negli ultimi anni, una ricerca sperimentale svolta in collaborazione con l’Istituto di Viticoltura dell’Università di Agraria di Milano, ha esaminato ben 160 cloni diversi e ha portato alla scelta di cinque ‘famiglie’, per un totale di 20 cloni, ritenuti i migliori per le varie tipologie e zone di produzione. 

Il Verdicchio dei Castelli di Jesi mette in luce un colore giallo paglierino con i decisi riflessi verdi che ne hanno originato il nome, profumi di acacia e biancospino, pesca e mela, a volte agrumi e ricordi vegetali. Dotato di buona struttura, questo vino presenta spiccate note di freschezza ma anche discreta morbidezza, buona sapidità e un gradevole finale ammandorlato.
Famoso per creare un abbinamento ideale con pesci alla griglia, al cartoccio e gratinati, con le triglie in guazzetto e i calamari ripieni, si sposa molto bene anche con le lumachine in umido e le insalate di pollo.

Questo vitigno è elaborato in molte tipologie e dà risultati particolarmente apprezzabili nella zona ristretta del Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico. 

Lo Spumante esprime delicati profumi floreali, freschezza e una discreta persistenza aromatica.

Il Passito è piuttosto raro ed è dotato di buona struttura e persistenza aromatica, caratteristiche che lo rendono adatto all’abbinamento con pasticcini con frutta candita e secca.

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