DOC riconosciuta con Decreto 08/11/2011 – GU 22/11/2011. Ha sostituito il Decreto 17/07/2001 e il DPR 25/06/1987. Modifica con DM 30/11/2011 – GU 20/12/2011. DM 07/03/2014.
Zona di produzione: comprende i comuni di Arzignano, Brogliano, Castelgomberto, Chiampo, Gambugliano, Trissino, e parte di Cornedo, Costabissara, Gambellara, Isola Vicentina, Malo, Marano Vicentino, Monte di Malo, Montebello Vicentino, Montecchio Maggiore, Montorso Vicentino, Nogarole Vicentino, San Vito di Leguzzano, Schio e Zermeghedo, in provincia di Vicenza; San Giovanni Ilarione e Vestenanova, e parte di quelli di Badia Calavena, Cazzano di Tramigna, Montecchia di Crosara, Roncà e Tregnago, in quella di Verona.
Per i vini Monti Lessini è ammessa la menzione Vigna, seguita dal toponimo.
Resa: max. 16 t/ha per il Durello; 12 per gli altri vini.
Epoca migliore per il consumo: Bianchi mediamente 1 anno, Rossi 2-3.
| Vini e vitigni | Resa | Alcol |
|---|---|---|
| BIANCO chardonnay min. 50%; ammessi durella e/o garganega e/o pinot bianco e/o pinot nero e/o pinot grigio e/o sauvignon |
12 | 11.5 |
| DURELLO durella min. 85%; garganega e/o pinot bianco e/o pinot nero e/o chardonnay max. 15% |
16 | 10.5 |
| DURELLO PASSITO stessi del Durello |
16 | 11.5+3 |
| PINOT NERO pinot nero min. 85% |
12 | 12.5 |
Il vino più caratteristico di questa denominazione è il Durello, ottenuto soprattutto dalla durella, vitigno autoctono a bacca bianca con una maturazione piuttosto tardiva che costringe i viticoltori a lunghe attese, a volte fino alla fine di ottobre.
Il nome è un po’ strano e potrebbe derivare dalla buccia piuttosto coriacea dei suoi acini. Queste uve sono dotate di una spiccata acidità, soprattutto per l’elevata concentrazione in acido malico, e quasi sempre sono impiegate in uvaggio.
Oltre all’elaborazione come vino bianco fermo, il durello mostra una buona predisposizione per la spumantizzazione, e nei decenni passati era esportato in Germania per la produzione dei Sekt.
Il vino ha un colore giallo paglierino delicato, profumi lievi di fiori di acacia e rosa, pompelmo e pera, grande freschezza e struttura moderata. Un vino da provare con minestre di erbe spontanee, uova e asparagi, baccalà mantecato e lumache in umido.