Valpolicella

DOC riconosciuta con DPR 21/08/1968, e successivi DPR 27/12/1990 e DM 12/03/2003. Modifica con DM 24/03/2010 – GU 13/04/2010. DM 30/11/2011 – GU 20/12/2011. DM 07/03/2014.

 

Zona di produzione: comprende interamente o in parte i comuni di Cazzano di Tramigna, Cerro Veronese, Colognola ai Colli, Dolcè, Fumane, Grezzana, Illasi, Lavagno, Marano di Valpolicella, Mezzane di Sotto, Montecchia di Crosara, Negrar, Pescantina, San Martino Buon Albergo, San Mauro di Saline, San Pietro in Cariano, Sant’Ambrogio di Valpolicella, Tregnago e Verona, in provincia di Verona.

Classico: comprende i comuni di Fumane, Marano di Valpolicella, Negrar, San Pietro in Cariano e Sant’Ambrogio di Valpolicella.
Sottozona Valpolicella Valpantena: comprende un’area più ristretta attraversata dal torrente Progno di Valpantena.

Per i vini Valpolicella Superiore è ammessa la menzione Vigna, seguita dal toponimo.

Resa: max. 12 t/ha.

Vitigni: corvina (cruina o corvina) 45-95%, di cui corvinone max. 50%; rondinella 5-30%; ammessi altri max. 25%, di cui max. 10% per ogni singolo vitigno.

Titolo alcolometrico minimo: 11%.

Epoca migliore per il consumo: mediamente 1-3.

Altre tipologie
Valpolicella, Valpolicella Classico e Valpolicella Valpantena.
Superiore, con titolo alcolometrico minimo di 12% e affinamento almeno di 14 mesi.

Ernest Hemingway definiva questo vino ‘leggero, secco, rosso e cordiale come la casa di un fratello con cui si va d’accordo’.

I vini della Valpolicella sono di colore rosso rubino vivace, con profumi vinosi e fragranti di fiori rossi e amarene, dotati di media struttura e modesta tannicità, decisamente freschi e in genere da gustare giovani in abbinamento, per esempio, con involtini di pollo farciti.

Il Valpolicella Superiore è un vino più strutturato e morbido, con intense note speziate, meno fresco ma con una nota alcolica più decisa, che lo rende ideale con una tagliata al rosmarino.

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