DOC riconosciuta con DPR 04/08/1971 – GU 02/09/1971. Modifica con DPR 07/07/1979. DM 12/02/1985. DM 08/08/1996. DM 06/09/2002. DM 05/10/2005. DM 08/06/2010. DM 30/11/2011 – GU 20/12/2011. DM 07/03/2014.

Zona di produzione: comprende i terreni vitati ricadenti nei comuni amministrativi di Ala, Albiano, Aldeno, Arco, Avio, Besenello, Bleggio Inferiore, Bleggio Superiore, Borgo Valsugana, Brentonico, Calavino, Caldonazzo, Calliano, Carzano, Castelnuovo, Cavedine, Cembra, Cimone, Civezzano, Dorsino, Drena, Dro, Faedo, Faver, Garniga, Giovo, Grumes, Isera, Ivano Fracena, Lasino, Lavis, Levico, Lisignago, Mezzocorona, Mezzolombardo, Mori, Nago-Torbole, Nave San Rocco, Nogaredo, Nomi, Novaledo, Ospedaletto, Padergnone, Pergine, Pomarolo, Riva del Garda, Roncegno, Roverè della Luna, Rovereto, San Michele all’Adige, Scurelle, Segonzano, Spera, Stenico, Storo, Strigno, Telve, Telve di Sopra, Tenna, Tenno, Terlago, Terragnolo, Ton, Trambileno, Trento, Valda, Vallarsa, Vezzano, Villa Agnedo, Villa Lagarina, Volano e Zambana, in provincia di Trento.

Sottozone
Trentino Sorni: comprende parte dei comuni di Giovo, Lavis (di cui la frazione Sorni) e San Michele all’Adige. L’indicazione della sottozona Sorni può essere sostituita dalle diciture Bianco dei Sorni e Rosso dei Sorni.
Specifiche zone di produzione
Trentino Marzemino: comprende i comuni di Ala, Aldeno, Avio, Besenello, Calliano, Isera, Mori, Nogaredo, Nomi, Pomarolo, Rovereto, Villa Lagarina e Volano.
Trentino Vino Santo: comprende i comuni di Arco, Calavino, Cavedine, Drena, Dro, Lasino, Nago-Torbole, Padergnone, Riva del Garda, Tenno e Vezzano.
Trentino Superiore: comprende zone con caratteristiche peculiari per ogni vitigno.
Trentino Superiore Vino Santo: comprende i comuni di Calavino, Cavedine, Lasino, Padergnone e Vezzano.
Sottozone Trentino Superiore
Trentino Superiore Castel Beseno o Beseno: comprende parte dei comuni di Besenello e Calliano. 
Trentino Superiore Marzemino Isera o d’Isera: comprende parte dei comuni di Nogaredo e Villa Lagarina.
Trentino Superiore Marzemino Ziresi o dei Ziresi: comprende parte del comune di Volano. 

Per i vini Trentino Superiore è ammessa la menzione Vigna, seguita dal toponimo.

Vitigni: se non indicato diversamente, il vitigno è lo stesso del nome del vino, min. 85%; ammessi altri a bacca di colore analogo, esclusi traminer aromatico, moscato giallo e moscato rosa, max. 15%.
La DOC Trentino prevede vini ottenuti integralmente da due dei seguenti vitigni: chardonnay, pinot bianco, pinot grigio e sauvignon; cabernet, cabernet franc, cabernet sauvignon, merlot e lagrein. La varietà che concorre in misura minore deve rappresentare almeno il 25% dell’uvaggio e, nella designazione, segue il nome della varietà prevalente. La specificazione Cabernet è riservata ai vini ottenuti dai vitigni cabernet franc e/o cabernet sauvignon e/o carmenère.

Epoca migliore per il consumo: Bianchi mediamente 1-2 anni, Rossi 2-4, Aromatici Dolci 2-4, Vino Santo 5-8.

Altre tipologie
Riserva: Bianco, Chardonnay, Pinot bianco, Pinot grigio, Riesling e Sauvignon, con affinamento minimo di 12 mesi; Rosso, Cabernet, Cabernet franc, Cabernet sauvignon, Lagrein, Marzemino, Merlot e Pinot nero, con affinamento minimo di 24 mesi e, tutti, con titolo alcolometrico superiore almeno di 0.5% rispetto a quello previsto per la tipologia base. 

Vendemmia tardiva: Chardonnay, Moscato giallo, Moscato rosa, Müller thurgau, Nosiola, Pinot bianco, Pinot grigio, Riesling, Sauvignon e Traminer aromatico della denominazione Trentino Superiore, con titolo alcolometrico minimo di 11+4% e affinamento almeno di 12 mesi; ferme restando le rese di uva a ettaro, non si può superare la produzione di 50 hl/ha di vino e si deve assicurare un contenuto zuccherino minimo di 250 g/l.

Liquoroso: Moscato giallo e Moscato rosa.
Per i vini Moscato giallo e Moscato rosa, anche della tipologia Liquoroso e Vendemmia tardiva, si possono utilizzare le caratteristiche e tradizionali bottiglie ad anforetta (bocksbeutel).

Trentino, una denominazione che comprende tutta una regione, nella quale vitigni locali – come marzemino, schiava e rebo – e di importazione, concorrono a dare vini di grande qualità e sempre ricchi di aromi.

Il marzemino è un vitigno coltivato in terreni di origine vulcanica e in Vallagarina dà spesso vita a vini da gustare giovani, con profumi di ciliegia, viola, mandorla e appena minerali. Il gusto è gradevole, non dotato di grande struttura e con tannicità abbozzata, caratteri che non garantiscono una buona tenuta nel tempo. Anche se, in casi molto rari, l’affinamento può prolungarsi per 4-5 anni. 

La schiava, qui in Trentino, si esprime in vini piuttosto semplici e beverini, mentre in alcune zone dell’Alto Adige offre una maggiore personalità e raggiunge ottimi risultati.

Il Rebo, ottenuto dall’omonimo vitigno, mette in luce una buona struttura, anticipata da un profumo abbastanza intenso con richiami di ciliegie e fragole, more e mirtilli, su un gradevole sfondo di mandorle.

Altri vitigni a bacca nera coltivati in regione sono pinot nero, cabernet e merlot, che in questi climi freschi possono dare vini dotati di buona complessità olfattiva, grande struttura, morbidezza e una lunga persistenza aromatica.

I vini rossi più giovani e delicati si presentano in genere con un colore rubino vivace, profumi fruttati e floreali, a volte erbacei di fieno e di peperone verde, discreta struttura e buona freschezza, e si abbinano bene con piatti di salumi, zuppa d’orzo, spiedini di carne, pollo allo spiedo e formaggi mediamente stagionati, mentre quelli più strutturati ed evoluti possono esaltare i sapori di arrosti tartufati, brasato al vino, lepre in salmì e capriolo con polenta.

I vini rosati liberano profumi delicati e fragranti di fiori di campo e frutta fresca, sono dotati di ottima freschezza e media struttura, e risultano quindi perfetti in abbinamento con salumi e formaggi poco stagionati, torte salate, risotti agli ortaggi e involtini di pollo. 

I vini bianchi, tranne qualche eccezione, sono il frutto del ‘vigneto di importazione’: chardonnay, pinot grigio e bianco, sauvignon, riesling e müller thurgau. E altrettanto numerose sono le uve raccolte ed elaborate in Vendemmia tardiva.

La nosiola, piccolo gioiello della regione, si ritaglia un luogo privilegiato in Valle Sarca, dove il microclima favorevole dovuto alla termoregolazione generata da alcuni piccoli laghi, crea le condizioni migliori per la produzione di uve destinate all’elaborazione di un grande vino: il Vino Santo. Il nome nosiola sembra derivare da nocciola, sia per il colore della buccia, sia per il sapore appena amarognolo e un po’ tostato. 
Nella zona a nord di Trento, questo vitigno dà un vino bianco secco che libera un profumo declinato su sentori di nocciola, mela e frutta tropicale, da gustare in gioventù e da abbinare a tutto pasto. 
Nella Valle dei Laghi la nosiola è invece fatta appassire su graticci fino a primavera, affinché evapori buona parte dell’acqua e si concentrino tutte le sostanze estrattive, permettendo anche l’attacco da parte della Botrytis cinerea. Durante la Settimana Santa si procede con la vinificazione di queste uve ricchissime di zucchero, per ottenere il Vino Santo. Il riposo in legno regala uno splendido colore dorato, che sfuma in nuance ambrate e topazio, intensi sentori di frutta secca e passita, uva sultanina e agrumi canditi, caramello e carruba, spezie e miele. Questo elegante vino dolce è perfetto in abbinamento con pasticcini con frutta secca e gocce di cioccolato, ma può essere ancora più apprezzato come vino da conversazione.

E infine i vini aromatici: il Moscato giallo e il Moscato rosa.
Il Moscato giallo Secco evidenzia le nette sensazioni gustative degli acini maturi, mentre quello Dolce libera deliziosi profumi di mela matura e ananas, melissa e muschio, ed è da provare, per esempio, con la tarte tatin. 
Il Moscato rosa si presenta con un bellissimo colore rosso rubino tenue, profumi di rosa e glicine, lamponi e fragole, gradevole dolcezza e freschezza. Un vino perfetto con crostata di fragole, millefoglie con panna e lamponi e mousse ai frutti di bosco.