glera

Sinonimi: prosecco nostrano serprina e serprino. Biotipi: prosecco Balbi, prosecco nostrano, prosecco tondo, prosecco lungo, quest’ultimo registrato come varietà distinta. Nel Coneglianese, un tempo, era chiamato per errore prosecco nostrano un vitigno che è poi risultato essere la malvasia toscana, sporadicamente coltivata con il nome di malvasia trevigiana nella zona di produzione del Prosecco; esiste anche un prosecco lungo – con acino allungato – oggi pressoché scomparso, comunque diverso dal prosecco qui descritto.

 

Cenni storici: autorevoli studiosi – come il Dalmasso (1937) –, sostengono che questo vitigno esistesse già al tempo dei Romani; oggi è certo che la località di origine sia Prosecco, nel comune di Duino Aurisina, in provincia di Trieste.

 

Zone di coltivazione: questo vitigno è diffuso soprattutto nelle aree collinari della provincia di Treviso, in parte di quella di Padova e, marginalmente, in quelle di Venezia e Vicenza, oltre che in alcune zone del Friuli-Venezia Giulia.

 

Caratteristiche: foglia medio-grande, pentagonale, cuneiforme, trilobata e talvolta pentalobata, pagina superiore opaca, bollosa; grappolo di media grandezza, allungato, piramidale, alato, spargolo; acino medio, sferoidale, con buccia pruinosa, sottile, abbastanza consistente e di colore giallo dorato, un po’ punteggiata.

 

Maturazione: prima metà di ottobre.

 

Produttività: buona o ottima, in genere costante.

 

Vigoria: ottima.

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